Osservatorio Usarci: gli agenti di commercio temono una frenata nel 2024
18 Dicembre 2023
Gli agenti di temono frenata nel 2024. Secondo un sondaggio condotto dall’Osservatorio Usarci, la maggior parte degli agenti di commercio italiani teme un lieve peggioramento o un peggioramento netto della propria situazione economica nel 2024.
In particolare, il 33,1% degli intervistati teme un lieve peggioramento, mentre il 19,8% prevede un peggioramento netto. A fronte di un 23,2% che immagina una sostanziale stabilità e solo un 17,7% che pensa di migliorare leggermente la propria posizione.
Questa tendenza è in linea con le previsioni economiche generali, che prevedono un rallentamento della crescita globale nel prossimo anno. Tuttavia, il settore dell’agente di commercio è particolarmente sensibile alle fluttuazioni del mercato, in quanto dipende direttamente dalla domanda di beni e servizi dei propri clienti.
L’indagine dell’Osservatorio Usarci ha anche evidenziato alcune altre criticità che stanno affliggendo gli agenti di commercio. In particolare, il 55,9% degli intervistati ha dichiarato che le provvigioni si sono ridotte negli ultimi cinque anni. Inoltre, il 21,7% degli agenti ha provvigioni inferiori al 3%, un livello che rende difficile la sopravvivenza dell’attività.
Il sondaggio ha inoltre rilevato che la maggior parte degli agenti di commercio è costituita da ditte individuali (88%). Inoltre, il 91,2% degli agenti non ha subagenti.
Per quanto riguarda la distribuzione territoriale, gli agenti di commercio sono concentrati soprattutto in Veneto (31,8%), Lombardia (31,5%) ed Emilia Romagna (25,1%).
Infine, l’indagine ha evidenziato che la maggior parte degli agenti di commercio non è sindacalizzata. Solo il 30,6% degli intervistati è iscritto all’Usarci, il sindacato maggiormente rappresentativo del settore.
Le possibili cause del pessimismo degli agenti di commercio
Gli agenti di temono frenata nel 2024 – Le cause del pessimismo degli agenti di commercio possono essere molteplici. In primo luogo, il rallentamento della crescita globale potrebbe portare a una riduzione della domanda di beni e servizi, con conseguente impatto negativo sulle provvigioni degli agenti.
In secondo luogo, la concorrenza internazionale sta diventando sempre più forte, mettendo a dura prova la competitività delle imprese italiane. Questo fattore potrebbe portare a una riduzione degli margini di guadagno per gli agenti, che si vedrebbero costretti a ridurre le proprie provvigioni.
Infine, il cambiamento del comportamento dei consumatori sta rendendo più difficile per gli agenti di commercio vendere i propri prodotti e servizi. I consumatori sono sempre più informati e attenti al prezzo, e sono meno disposti a sottoscrivere contratti a lungo termine.
Le possibili misure per sostenere gli agenti di commercio
Per sostenere gli agenti di commercio, il governo potrebbe adottare una serie di misure, quali:
- Interventi fiscali per ridurre il carico fiscale sulle imprese.
- Incentivi per la formazione e l’innovazione delle imprese.
- Interventi per migliorare la competitività delle imprese italiane sul mercato internazionale.
Inoltre, i sindacati del settore potrebbero svolgere un ruolo importante nella tutela degli interessi degli agenti di commercio, attraverso la negoziazione di contratti collettivi più favorevoli e la promozione di azioni di contrasto alla concorrenza sleale.