Il successo dell’impresa italiana: Un caso di eccellenza nella media dimensione

10 Luglio 2023

Puntano sui talenti, vogliono modernizzarsi, digitalizzarsi e sentono poco le crisi esterne. Sono le medie imprese italiane analizzate da Mediobanca, Centro Studi Tagliacarne e Unioncamere. Il loro fatturato aggregato continua a crescere e lo farà anche nel 2023: la chiave di questo successo? L’attenzione verso la qualità e il capitale umano, determinante per la competitività. Il successo dell’impresa italiana: Un caso di eccellenza nella media dimensione

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Di Vittoria Vimercati, giornalista di LinkedIn Notizie

Le più ottimiste sono le medie imprese che investono nella digitalizzazione e nel green. Il 34% di quelle che prevedono una crescita del fatturato nel periodo 2023-2025 punterà sulla “duplice transizione”, contro il 30% che non lo farà.

Aumenta il fatturato delle “medie” imprese nel 2022 (+15%) e proseguono le prospettive di crescita, anche se più contenute, per il 2023 (+3,5%). L’area studi di Mediobanca, Unioncamere e il Centro Studi Tagliacarne hanno messo a fuoco le caratteristiche delle 3.660 imprese manifatturiere a controllo familiare italiano con fatturato compreso tra 17 e 370 milioni di euro e una forza lavoro tra i 50 e i 499 addetti.

Si tratta di un ecosistema che nel 2021 ha realizzato vendite aggregate pari a 184,1 miliardi di euro, occupando oltre 523mila dipendenti.

Cosa si evince dall’analisi?
  • Intanto, che le medie aziende sembrano aver avuto una capacità di adattamento che le ha rese meno sensibili agli shock esterni rispetto al resto dell’economia.
  • Poi, l’obiettivo di raggiungere una dimensione ‘adeguata al contesto’ – non un gigantismo fine a sé stesso – ha scalato l’agenda degli imprenditori e l’acquisizione di competitor è agevolata dalle loro dimensioni.

Trattenere i talenti con gli aumenti salariali

  • Le medie aziende danno molta importanza al capitale umano per migliorare la competitività e questo ha favorito politiche specifiche per trattenere i talenti: la leva economica è la più considerata.

Il 50% adotta incrementi salariali per scongiurare il fenomeno delle dimissioni spontanee.
Il 29% punta sui benefit aziendali.
Il 27% sulla flessibilità degli orari di lavoro.
Il 13% incentiva lo smart-working.