Attività accessorie degli agenti di commercio
6 Dicembre 2023
In base all’art. 1742 del codice civile, l’agente di commercio è un intermediario che, nell’esercizio della sua attività, mette in relazione due o più parti per la conclusione di contratti di compravendita o di prestazione di servizi. Attività accessorie degli agenti di commercio:
L’attività principale dell’agente di commercio è quindi quella di promuovere le vendite, ma possono essere affidate all’agente anche altre attività, definite accessorie o complementari, che sono strettamente connesse all’attività principale.
Le attività accessorie possono essere le più diverse, ma alcuni esempi tipici sono:
- il coordinamento di altri agenti;
- il merchandising;
- l’assistenza tecnica ai clienti;
- la gestione del magazzino;
- l’incasso dei crediti;
- la consegna della merce.
Tutte queste, prevedono un compenso a parte per all’agente. Questo compenso va fatturato e iscritto nel registro dei corrispettivi. Inoltre, è soggetto ai contributi previdenziali Enasarco e Firr al pari delle provvigioni.
Requisiti per le attività accessorie
Devono essere:
- strettamente connesse all’attività principale;
- compatibili con la natura dell’incarico;
- concordate tra le parti.
In particolare queste devono essere riconducibili all’ambito delle attività di promozione delle vendite, per cui devono essere finalizzate a favorire la conclusione di contratti di compravendita o di prestazione di servizi. Inoltre, le attività accessorie non devono essere incompatibili con la natura dell’incarico, per cui non devono comportare l’assunzione di responsabilità o l’esercizio di poteri che non sono propri dell’agente di commercio.
Contratto di agenzia
Le attività concordate tra le parti devono risultare da contratto di agenzia. In mancanza di specifica pattuizione, si presume che le attività accessorie siano comprese nell’incarico principale.
Possono essere contenuta nel contratto di agenzia originario o in un successivo atto scritto. In particolare, la pattuizione delle attività accessorie può essere contenuta:
- in una clausola specifica del contratto di agenzia;
- in un’appendice al contratto di agenzia;
- in una lettera di incarico.
Compenso per le attività accessorie
La quantificazione per le attività accessorie deve essere determinato dalle parti. In mancanza di specifica pattuizione, si presume che il compenso per le attività accessorie sia proporzionale al valore delle provvigioni percepite dall’agente per l’attività principale.
Il compenso per le attività accessorie può essere:
- fisso;
- variabile;
- misto.
Quando è fisso è un compenso predeterminato, che non varia in relazione al volume delle vendite o dei servizi promossi dall’agente. Il compenso variabile è un compenso che varia in relazione al volume delle vendite o dei servizi promossi dall’agente. Il compenso misto è una combinazione di compenso fisso e variabile.
Fiscalità delle attività accessorie
Il compenso per le attività accessorie è soggetto a:
- IVA;
- ritenuta d’acconto;
- contributi previdenziali Enasarco e Firr.
L’IVA è dovuta al momento della fatturazione del compenso. La ritenuta d’acconto è dovuta al momento del pagamento del compenso. I contributi previdenziali Enasarco e Firr sono dovuti al momento della liquidazione dei contributi.
Le attività accessorie degli agenti di commercio sono una parte importante dell’incarico dell’agente. È importante che le attività accessorie siano concordate tra le parti e che il compenso per le attività accessorie sia determinato in modo chiaro.