Agenti di commercio, rinnovo contratti in stallo, “scaduti da 11 anni ecco le conseguenze”
31 Ottobre 2023
Giovanni Di Pietro, presidente USARCI: “La mancata risposta delle associazioni datoriali è un ostacolo alla tutela degli agenti e alla crescita del settore”
Roma, 30 ottobre 2023 – Agenti di commercio rinnovo contratti. I contratti collettivi nazionali di lavoro per gli agenti di commercio sono scaduti da anni, e la situazione non sembra trovare una soluzione. Le due principali associazioni datoriali del commercio (Confcommercio e Confesercenti), sono in conflitto tra loro, e questo sta mettendo a rischio la tutela degli agenti.
- Buongiorno, Giovanni. Oggi ci troviamo qui per trattare la situazione critica riguardante i contratti collettivi nazionali di lavoro per gli agenti di commercio in Italia. I contratti sono scaduti da anni, e sembra che la situazione non si stia risolvendo. Qual è la Sua opinione sulla questione?
Situazione contrattuale
“I contratti collettivi che riguardano gli agenti commerciali sono ormai scaduti da troppo tempo, per il settore commercio sono scaduti dal 2012 mentre per il settore industriale piccola e media industria confartigianato e cooperative la scadenza è stata nel 2017” .
“Abbiamo provveduto a denunciare tutti i vari contratti sia del settore commercio che quello del settore produttivo e abbiamo preparato la piattaforma rivendicativa relativa a quella del settore commercio.
Abbiamo inviato alle controparti, Confcommercio e Confesercenti la richiesta di incontro per l’inizio della discussione, ma nonostante due solleciti non ci hanno degnato di alcuna risposta, dimostrando una arroganza, una protervia senza paragoni e anche una mancanza di educazione nei rapporti intersindacali”.
Difficoltà degli agenti – Agenti di commercio rinnovo contratti
“Con il rinnovo dell’AEC industria si è creata una dicotomia tra l’AEC DEL settore commercio e quello del settore industriale, ad esempio, le variazioni di zona, per il settore produttivo è sufficiente una variazione del 5% perchè l’agente possa ritenere di non accettare ed aver diritto a tutte le indennità, mentre per il settore commercio la variazione deve operare il 20% del valore delle provvigioni perchè possa invocare la risoluzione per colpa”.
Mancata risposta delle associazioni datoriali – Agenti di commercio rinnovo contratti
“Le controparti, Confcommercio, Confindustria, Confapi, Confesercenti, sono in conflitto tra loro a causa di divergenze successive alle elezioni Enasarco del 2020 e questo attrito si ripercuote sulla categoria. In realtà le elezioni Enasarco sono solo un pretesto, i motivi reali risiedono in un conflitto tra i due per il controllo e la supremazia nei vari enti, e di ciò ne pagano le conseguenze gli agenti.
E pensare che all’interno delle due, Confcommercio e Confesercenti, vi sono sigle sindacali degli agenti di commercio, FNAARC e FIARC che sono proprio loro emanazioni”.
- Quali sono le Sue aspettative nei confronti delle due principali associazioni datoriali nel settore commercio?
“A mio avviso non vi sono motivi così gravi da non poter trovare un punto di incontro, anzi le maggiori associazioni sindacali del commercio, dovrebbero sempre cercare e trovare il punto di incontro, e questo lo si può ottenere esclusivamente con il dialogo continuo, con il confronto, ma La Confcommercio rifiuta il dialogo.
Noi come USARCI, siamo equidistanti dalle due confederazioni anche in ragione del fatto che sono nostre controparti, ma saremmo sicuramente pronti a fare da intermediari per una soluzione della querelle”.
Importanza degli Accordi Economici Collettivi
- Importanza degli Aaccordi Economici Collettivi – Può spiegare perché questi aspetti sono così cruciali per gli agenti di commercio?
“Gli agenti di commercio rappresentano una categoria di lavoratori autonomi tra le più individualiste nel mondo dell’autonomia. I colleghi perdono di vista, verificando solo dopo la disdetta, che senza AEC non avrebbero diritto alle varie indennità previste dalla contrattazione, niente indennità di clientela, niente FIRR, niente meritocratica, niente patto di non concorrenza, ed anche il preavviso nella maggior parte dei casi sarebbe ridotto rispetto quello contrattuale”.
- Quali benefici porterebbe un accordo che rispetta queste esigenze per gli AGENTI ?
“Come dicevo precedentemente, il vantaggio è abissale, e lo conferma anche la corte di cassazione che in una recentissima sentenza ha stabilito che nel caso l’agente non fosse sindacalizzato, il suo contratto non richiamasse direttamente o indirettamente gli AEC, in caso di pensionamento anticipato non avrebbe diritto alle indennità di fine rapporto.
Già da questo si comprende la grande importanza del sindacato, purtroppo i nostri colleghi non hanno fonti per accedere puntualmente alle informazioni e ancora purtroppo, lamentano e denunziano una mancanza di tutela, mentre si sottovaluta che l’agente italiano ha la sua difesa a migliore normativa che esista al mondo, ma non esiste tutela se non ci si attiva“.
Conclusioni
Questa situazione sta creando difficoltà agli agenti, che si ritrovano a non avere le tutele previste dalla contrattazione.
L’intervento di Giovanni Di Pietro, Presidente Nazionale USARCI, è stato illuminante. Ha sottolineato l’importanza degli AEC, che garantiscono agli agenti per le tutele previste.